IL DISEGNO DEL GIARDINO

                                                                               Per fare un giardino è sempre opportuno disegnarlo.


                                                                               Il disegno è un linguaggio. E' l'atto di annotare tutto ciò che vorremo accogliere nel nostro giardino. Perché il giardino non è un

                                                                               fatto semplice, realizzabile con un unico gesto; è un evento complesso, costituito da molte parti, da varie stratificazioni

                                                                               professionali, e implica, forse più di ogni altra realizzazione progettuale, la considerazione del tempo: deve includere nella sua

                                                                               forma il passare del tempo.


                                                                               Il giardino è un po' come un'opera teatrale, che deve svolgersi su un determinato palcoscenico, un luogo mutevole per effetto di

                                                                               una scenografia capace di accogliere e ambientare l'azione drammaturgica prevista dalla sceneggiatura. Bisogna insomma

                                                                               rappresentare lo spazio dove il giardino deve essere realizzato ed analizzarlo nei suoi componenti e nei suoi rapporti, e infine

                                                                               nelle sue trasformazioni verso l'ideale a cui si aspira.


                                                                               Dapprima può trattarsi di un disegno sbozzato, da "quaderno di campagna": equivale al soggetto, un modo veloce di fissare le

                                                                               idee, le emergenze del contesto e le loro relazioni, prima che esse sfuggano. Annoteremo dunque la presenza di fabbricati, la

                                                                               loro forma e disposizione, e marcheremo le caratteristiche da rivalutare o, viceversa, da schermare. Lo stesso dovremo fare

                                                                               con la vegetazione già presente, che dovrà essere ricompresa nel progetto o da esso esclusa. Anche il territorio circostante

                                                                               dovrà essere valutato, in modo da selezionare le vedute pregevoli da includere nel giardino, mentre registreremo quelle

                                                                               degradate da escludere attraverso le più opportune disposizioni degli alberi. Infine dovremo prendere nota di tutte quelle

                                                                               esigenze espresse soggettivamente dai committenti, così come dovremo annotare i fatti oggettivi che riguardano la loro

                                                                               composizione socio-famigliare e i loro comportamenti tipici. E anche la storia del luogo, così com'è stata fissata nel paesaggio,

                                                                               dovrà essere opportunamente considerata. Tutte queste informazioni costituiranno il panorama contestuale sul cui sfondo

                                                                               dovremo attuare la trama del progetto.


In seguito bisognerà approdare a un accurato disegno in scala, sulla base di un rilievo del territorio reale. Sarà questo il vero banco di prova, il luogo di verifica delle idee, insomma, la sceneggiatura del giardino. Qui potremo immettere e testare tutte quelle modifiche, sia edilizie, sia vegetali che vorremo fossero realizzate.


Disegnare in scala è essenziale, perché in un tale disegno tutte le parti sono messe in proporzione tra loro. Se per esempio abbiamo una scala 1:100, significa che ogni centimetro sulla carta corrisponde a 100 centimetri sul terreno, ovvero che il disegno è 100 volte più piccolo della realtà. Ma nella sua trama ogni particolare è esattamente in quello stesso rapporto, ed è perciò sperimentabile nella sua possibilità di essere realizzato.


Nella realtà, percorrendo il terreno, la nostra percezione delle cose è spesso più o meno incompleta; molti particolari, soprattutto se non abbiamo familiarità col luogo o, in ogni caso, se non abbiamo una sensibilità finemente addestrata, ci sfuggiranno (quante volte scopriamo cose nuove analizzando una fotografia che noi stessi abbiamo scattato!). Ma soprattutto, la nostra visione è ineluttabilmente alterata dalla prospettiva ottica; cioè, le cose non ci appaiono nel corretto rapporto dimensionale tra di loro, ma deformate dalle linee di fuga relative al nostro punto di vista (cioè la loro dimensione varia in funzione della distanza rispetto a noi). Tutto ciò è particolarmente vero nel caso di terreni irregolari, dove è difficile avere una cognizione precisa degli spazi disponibili.


E, ancora più importante, gli alberi hanno una loro storia evolutiva: si sviluppano nel tempo, raggiungendo dimensioni, in accordo coi caratteri della loro specie, anche molto diverse da quelle che ci piacerebbe codificare per il nostro giardino. Ciò significa per esempio che una gigantesca quercia potrebbe sembrarci adatta a stare in un piccolo giardino di cortile. Ma se disegniamo in scala il palcoscenico del giardino e vi ambientiamo la quercia, nell'epoca della sua maturità, potremo renderci conto che la realtà ci si presenta con un aspetto assai diverso da quello della nostra percezione più immediata. Così forse alla fine sceglieremo un "personaggio" diverso per quella storia...


Il punto fondamentale è che il disegno in scala è creativo. Pensiamo per esempio ad un giardino che, pur avendo una struttura personale e unitaria, sia composto di varie parti: una zona adatta ai giochi dei bambini, una per intrattenere gli amici intorno a un barbecue, una per coltivare le piante officinali, una, magari lungo un percorso pedonale, caratterizzata da una certa scenografia, come un gioco d'acqua o una serie di arbusti capaci di attirare le farfalle. Il disegno ci permette di immaginare soluzioni possibili e di ambientarle testandone la fattibilità. E' chiaro che ciò, sempre in rapporto al grado di soddisfazione finale, significa risparmiare tempo e denaro.


Oltre tutto, il disegno ci consente di quantificare con una ragionevole precisione i costi di realizzazione. Spesso si tende a sottovalutare il costo di un giardino; si pensa al giardino come al tocco finale, l'ultimo sforzo per concludere i lavori della nuova casa... Ma un tale punto di vista il più delle volte si rivela deludente nei risultati. Abbiamo già considerato (vedi Preliminari per un giardino) che un giardino è un fatto complesso, che richiede una corretta pianificazione, osservando la quale, non solo il risultato sarà migliore, ma probabilmente anche i costi saranno inferiori. Questo tra l'altro perché i costi maggiori nella realizzazione di un giardino non sono relativi alle piante e alla loro piantumazione, bensì a tutti quegli interventi accessori, come impianti di irrigazione e illuminazione, pavimentazioni, gradini e muretti, zone d'acqua e fontane e tutte quelle varie strutture di servizio o di conforto come padiglioni, barbecue ed altro che spesso si usa ambientare nei giardini.


In funzione di tutto ciò il disegno si presenta come un elemento determinante, un documento creativo che si presta anche alla redazione dei più vari preventivi da parte delle figure professionali interessate alla realizzazione del giardino.

Zuliani Vivai Piante

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