IL GIARDINO CONTEMPORANEO
VISITA ALLA BUGA 05
Tra
le grandi manifestazioni europee sul giardino bisogna annoverare
la BUGA (sigla di Bundesgartenschau, che è la ricorrente
Esposizione nazionale tedesca di giardinaggio e floricoltura).
Per l'anno 2005 (dal 28 Aprile al 9 Ottobre) è stata
scelta la città di Monaco, che nel 1983 già
ospitò una importante esposizione IGA (la parallela
manifestazione di carattere internazionale tenuta sempre in
Germania), i cui esiti sono oggi consolidati nell'esemplare
verde urbano di Westpark.
Com'è tradizione, chiusa l'esposizione resterà
alla città un nuovo grande parco pubblico che si chiamerà
Landschaftpark, capace di recuperare l'area depressa su cui
è sorto e rivitalizzare i quartieri prospicienti.
Tema strutturante della BUGA 05 in effetti è quello
dello sviluppo sostenibile di un quartiere urbano, dove gli
insediamenti abitativi e sociali sono ambientati in base a
principi ecologici funzionali. In pratica l'obiettivo è
di ripristinare i valori della natura nel contesto urbanistico
della città. E bisogna prendere atto che Monaco ha
una lunga tradizione in tal senso, essendo una vera e propria
"città verde" fin dal XVIII secolo, quando
fu realizzato l'Englischer Garten, uno dei primi, più
vasti e più importanti parchi pubblici a livello mondiale.
Tra i principali progettisti autori della BUGA 05 vi è
Rainer Schmidt, architetto paesaggista di rilievo internazionale,
vincitore del concorso per la manifestazione.
L'idea guida di Schmidt è quella del "Cambio
di Prospettiva". Si tratta di "costringere"
l'uomo a realizzare una tangibile esperienza della
natura. Ciò è possibile isolando alcuni
dei molteplici aspetti della natura stessa e mettendoli a
fuoco in modo singolare: per mezzo di alterazioni
della scala dimensionale (Immagine No.1),
della variazione inaspettata dei materiali
(Immagine No.2), o ancora caratterizzando
allegoricamente il punto di vista (per esempio mostrando
come vedrebbe le cose un uccello, oppure un animale che vive
nel terreno, oppure uno scienziato al microscopio e così
via) (Immagine No.3),
o anche semplicemente variando l'altezza ottica del
visitatore in modo inconsueto (Immagine
No.4). L'uomo insomma deve essere in qualche
modo scalzato dalle sue posizioni abitudinarie, deve essere
posto fuori equilibrio in modo da amplificare il suo
livello percettivo, per renderlo sensibile alle cose
che gli stanno intorno.
E' un'idea guida che la BUGA 05 propone / impone in una moltitudine
di casi, costituendosi come una sorta di antologia del paesaggismo
concettuale moderno. Il giardino, che è sempre stato
un "luogo delle delizie", una finestra sulla meraviglia
della creazione, recupera così tale funzione: portare
l'uomo in una dimensione altra e ricollegarlo alla sua origine
naturale, sia pure attraverso dei meccanismi paradossali,
magari degli artifici niente affatto naturali, ma che di certo
non mentono, anzi, manifestano con evidenza la loro messinscena
quasi teatrale. Dislocare per far percepire.
Sorprendere per far pensare (Immagini
No.5, No.6).
E siccome il tema è quello dello sviluppo sostenibile,
ecco allora entrare in gioco piante spontanee affini all'habitat
di insediamento, ma localizzate in composizioni assai meno
naturali, anzi, spesso in modo dichiaratamente artificioso
(Immagine No.7); oppure animali rigorosamente
non esotici, ma posti in relazione al pubblico secondo un
ribaltamento visivo (dove è lo spettatore a essere
incanalato e condotto in un recinto da cui ammirare gli animali
vaganti all'esterno); oppure nell'impiego di una serie di
materiali affatto consueti e spesso poveri (ghiaino vagliato
e ghiaie grossolane, cemento, legni e pietre non pregiati,
e via di seguito) ma riproposti secondo i moduli di un design
minimalista in grado di manifestarne la pura presenza (cioè,
per così dire, la loro stessa essenza)
(Immagine No.8); o ancora recuperando nella loro mera
semplicità terra e acqua, ma esprimendone la presenza
attraverso una topografia geometrica anti-naturalistica
(Immagine No.9).
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